L’intelligenza artificiale (AI) è il vero fil rouge dell’evento di ieri sera di Google, in cui sono stati presentati il chromebook ibrido (2-in-1) Pixelbook, gli smartphone Pixel 2 e 2 XL: l’AI sale a bordo degli smartphone e perfino di una fotocamera che decide da sola quando scattare. Invece gli auricolari wireless Pixel Buds, con Google Assistant, traducono in tempo reale in quaranta lingue grazie a Google Translate.
I nuovi Pixel, gli smartphone con il retro più sexy, sono stati presentati, all’indomani (o quasi) dell’acquisizione per circa un miliardo di dollari di circa 2mila ingegneri e developer dall’azienda taiwanese HTC. Ma vediamo i nuovi smartphone nel dettaglio, specifica per specifica, ricordandoci che hanno un segno particolare: l’AI.
Pixel 2 ha uno schermo OLED da 5 pollici (con contrasto di 100.000:1 per una super resa del nero), mentre il più ampio Pixel XL vanta un display da 6 pollici. Entrambi, rivestiti in alluminio e vetro (dove è posizionata la fotocamera), sono equipaggiati con piattaforma Android Oreo. Sull’AI è basato il sistema automatico di riconoscimento delle canzoni ascoltate dove ci troviamo: in stile Shazam, ma funziona in automatico e del tutto in locale.
Dotati di cpu Qualcomm Snapdragon 835 e 4 GB di RAM, hanno memoria interna da 64 GB o 128 GB: senza ricarica wireless, rinunciando anche al jack audio per le cuffie (ma c’è l’adattatore da USB-C), in linea con Apple. Le fotocamere dei nuovi Pixel 2 e 2 XL hanno guadagnato un punteggio di 98 da parte di DxOMark (contro gli 89 di un anno fa). La principale novità è il sensore a doppi pixel che, abbinato all’AI, in grado di reingegnerizzare la profondità di un’immagine e di sfocare lo sfondo, mantenendo il soggetto a fuoco in primo piano nel caso di un ritratto. Google scommette da tempo sulla realtà aumentata (AR), aggiungendo oggetti virtuali animati a scatti reali effettuati con lo smartphone. La stabilizzazione ottica (OIS) viene applicata anche quando girate video. Si combina con la stabilizzazione software, Fuze Stabilization. Le Gif animate sono riproducibili come in Live Photo di Apple.
Una curiosità: basta spremere i lati del telefono (con l’impugnatura) per attivare al volo l’assistente vocale Google Assistant.
Il Ceo di Google Sundar Pichai ha illustrato la transizione dall’era Mobile first ad AI first, dove faranno la parte del leone l’intelligenza artificiale e il machine learning (vedi la nuova Google Lens). L’assistente vocale dà voce ai nuovi speaker casalinghi Google Home Mini e Max (l’evoluzione del soundsystem), per sfidare Amazon Echo, reduce da un recente ampliamento della famiglia. Interessante è la fotocamera che sfrutta l’AI per scattare fotografie da sola, in autonomia.
Google Lens permette di riconoscere oggetti nelle fotografie: per ora si limita a trascrivere informazioni scritte, per esempio tratte da un volantino, da una fanzine, o inquadrando copertine di libri e dischi, ma Google inietterà intelligenza nell’applicazione affinché fornisca informazioni su ogni cosa venga fotografata.
I prezzi: Pixel 2 XL costerà 989 euro, 200 euro in meno di un iPhone X, mentre Pixel 2 circa 700 euro.
Le altre novità hardware riguardano: il visore per la VR DayDream View acquista realismo, migliorando le lenti del visore per incrementare l’angolo di visione (ha introdotto opzioni per mostrare ciò che si vede sul visure su uno schermo TV con Chromecast, per socializzare l’esperienza) – il tutto a 99 dollari (20 in più rispetto al modello dell’anno scorso); gli auricolari Google Buds senza fili Pixel Buds (ma con cavo opzionale); il Chromebook ibrido Pixelbook.
Pixelbook è un ibrido (2-in-1) con Chrome OS, dedicato agli studenti ma anche ai professionisti in movimento, con schermo da 12,3 pollici (con risoluzione da 2.400 x 1.600 pixel) utilizzabile anche come tablet (ripiegando la tastiera dietro al display), con tastiera retroilluminata, 8 GB di RAM e chip che partono dai modelli Intel Core i5. Prezzi a partire da 999 dollari, fino a 1.649 dollari per il modello più performante. Il pennino Pixelbook Pen rileva fino a mille livelli di intensità nella pressione della punta sul display e con una batteria AAAA (un anno di autonomia).
Google allarga la famiglia degli home speaker con Home Mini, una versione ridimensionata del suo dispositivo, al prezzo di 50 dollari, per rispondere alle domande degli utenti, dal punteggio della squadra del cuore ad altre richieste, oltre a dialogare con i prodotti “intelligenti” (termostati, lampadine eccetera) in giro per casa, la smart home che si sta delineando.
Google Home Max si prone invece come evoluzione del sound system, offrendosi come nuova cassa per la musica: sfrutta l’AI per regolare in automatico la riproduzione della musica in base all’ambiente circostante.
Google Clips, grazie all’AI, scatta fotografie e registra video in autonomia: ma senza sonoro e illuminando un LED quando è attiva.