Nel 2020 solo in Italia conteremo un miliardo di dispositivi interconnessi. Solo questa previsione dovrebbe far aprire gli occhi a tutti sull’importanza (e sull’ineludibilità) della cyber-sicurezza, sia in ambito Mobile che desktop. Il mercato globale della sicurezza IT (hardware, software e servizi) salirà del 9,6% annuo nel quinquennio 2016-2021 a 120 miliardi di dollari nel 2021 (83,5 miliardi nel 2017), secondo IDC.
Intanto dopo l’allarme WannaCry (il cyber-attacco che aveva bloccato 200 mila computer in 150 Paesi, chiedendo il riscatto in bitcoin) , il pericolo GoldenEye, un altro ransomware minaccia i sonni tranquilli di chi non prende a cuore la sicurezza dei propri sistemi: si chiama Bad Rabbit ed è una variante di Petya. I Paesi più colpiti da Bad Rabbit sono Russia, Ucraina, Turchia e Giappone.
La spesa nella sicurezza sarà così ripartita nel 2017: il settore della distribuzione e dei servizi sfiorerà i 20 miliardi di dollari, il settore pubblico investirà 18,6 miliardi, il manufacturing circa 16,4 miliardi, il settore finanziario 16,3 miliardi.
Software e servizi faranno la parte del leone (l’80% del budget in cyber-security nel 2017). I Managed Security Services peseranno per 15,25 miliardi di dollari, mentre gli Integration Services per 12,5 miliardi di dollari.
La maggior parte degli investimenti spetta alle grandi aziende (con oltre 500 dipendenti), ma quelle con più di mille dipendenti già nel 2019 supereranno la soglia dei 50 miliardi di dollari di budget.
Il Nord America è il maggior investitori con una fetta da 37,8 miliardi di dollari all’anno; il mercato Emea si piazza al secondo posto con 26,2 miliardi di dollari, mentre quello asiatico è ultimo con 11,5 miliardi. Il Giappone prevede un tasso annuo di crescita del 19,9%.
All’evento SamsungWow, la Polizia Postale ha ammesso che la protezione dell’infrastruttura di rete è una priorità, perché l’integrità tecnologica nazionale passa dalla difesa di ogni infrastruttura informatica. Oggi la percezione del rischio è più elevata, ma servono talenti veri da impiegare per tutelare i dati e offrire vera sicurezza: nel 2020 le posizioni vacanti nella Cyber-security ammonteranno a 3 milioni di unità. Ma la sicurezza è priorità nella nuova filiera digitale abilitata dal piano Industria 4.0.