Dimenticate, per un attimo, le vittime, le molestie, il sessismo, il patriarcato, il Mossad. Dimenticate tutta la sovrastruttura. E andiamo al sodo: il business, il motore del mondo. Il secondo grande effetto reale del caso Weinstein è il passaggio di Quentin Tarantino, il genio del cinema, a Sony. Il colosso nipponico Sony Pictures, emblema della Old economy anni ’80, si è assicurato i diritti globali di distribuzione del nono film di Tarantino, ancora senza titolo.
Il primo effetto è stato il massacro di Kevin Spacey, stella di Netflix, e la conseguente cancellazione di House of Cards.
Altro tassello: il piano di riforme del principe arabo Mohammed bin Salman, prossimo a salire sul trono dell’Arabia Saudita, colui che è al centro di una complessa partita geopolitica, ha accentrato tutto il potere nelle proprie mani, dopo aver fatto arrestare decine di principi, ministri e uomini d’affari (fra cui l’ex potentissimo Alwaleed bin Talal, epurato in tutta fretta) dal valore di 800 miliardi di dollari, si chiama Visione 2030. Si occupa della diversificazione dell’economia e, fra l’altro, di creazione di cinema.
Nell’era dello streaming video, l’impatto di Internet sul mondo dei contenuti spalancherà la strada a nuovi modelli di business e nuovi player, dunque anche a nuove sfide: l’ingresso di nuovi attori del mercato (sia degli old che new media), consolidamento da parte dei grandi operatori di telecomunicazioni che ha permesso lo sviluppo dell’offerta quadruple play eccetera. Non è un caso che Disney, Comcast e Verizon abbiano messo gli occhi sui film della 21st Century Fox del magnate Rupert Murdoch.
Stiamo parlando di un mercato, quello dei video on demand, che solo in Europa, secondo IT Media Consulting, si stima che varrà 6,8 miliardi nel 2020, in crescita nel prossimo triennio del 17% all’anno.
A proposito di cambiamenti epocali, sapete che uno dei prossimi film di Hollywood sarà finanziato in Bitcoin?
Facciamo due più due, senza voler negare l’importanza delle inchieste giornalistiche né altri fatti. Ma siamo o no alla vigilia del risiko della produzione/ distribuzione dei contenuti digitali? Il blog Scenari Digitali ne è convinto. Stay tuned!