Xiaomi verso l’IPO: la startup cinese vale 100 miliardi di dollari

Al CES 2018 i vendor del mercato Pc hanno presentato i nuovi notebook, ibridi e tablet, ma la società d’analisi Gartner certifica che anche il 2017 si è chiuso in negativo: il mercato Pc è in calo da tredici trimestri consecutivi ovvero sei anni di fila. La crisi dei Pc è coincisa con l’ascesa del Mobile, con il successo del mercato smartphone.

Xiaomi verso l'IPO
Xiaomi verso l’IPO

Dopo i fasti a doppia cifra degli anni scorsi, il mercato dei telefonini intelligenti si sta assestando, ma ha comunque chiuso il terzo trimestre, registrando una crescita del 5% per Strategy Analytics (+2,7 per cento per IDC), rispetto al terzo trimestre del 2016. E a mettere il turbo è Xiaomi. Ora lanciata verso l’IPO.

In questo scenario, non stupisce che la start cinese Xiaomi, prossima alla quotazione, valga 100 miliardi di dollari. Era valutata 45 miliardi di dollari nel 2014. Intanto sceglie Morgan Stanley e Goldman Sachs come banche per quotarsi in Borsa e valuta altre banche cinesi.

Alla fine di ottobre, Xiaomi ha raggiunto i primi 15 miliardi di dollari di vendite. Mentre si consolida nei mercati emergenti come India e Russia, punta ad espandersi nei Paesi sviluppati. La startup cinese ha archiviato il terzo trimestre in crescita del 102,6%, aggiudicandosi il 7,4% di market share. Il fatturato avrebbe messo a segno un incremento del 18% nel 2017.

L’IPO del vendor di smartphone sotto il brand Mi (ma anche tablet, droni, dispositivi indossabili eccetera) è attesa nella seconda metà dell’anno. Secondo il South China Morning Post, cerca una valutazione di 60 miliardi di dollari, per raccogliere fra 6 e 9 miliardi di dollari.

L’azienda punta ad aprire 1.000 negozi “Mi Home” dal 2019, il doppio degli Apple Store globali.

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