Huawei P20 Pro, prova sul campo con un appassionato di urban bio-watching

Il top di gamma di Huawei si è subito dimostrato uno strumento utilissimo per chi fotografa en plain air, sopratutto se si conoscono gli effetti di determinate opzioni.

Il tester di Scenari Digitali è un appassionato osservatore della biodiversità in ambito urbano e per questo si è procurato un Huawei P20 Pro per cercare di alimentare il suo photo-blog naturalistico Urban Nature Toscana – volutamente realizzato tramite scatti ed acquisizioni audio uniamente da smartphone – ora con immagini sempre più performanti.

Lo smartphone è considerato attualmente come il device fra i più adatti alle riprese di soggetti in natura. Personalmente, mi attirava soprattutto er il suo zoom 5X. Tuttavia, utilizzandolo giorno dopo giorno, ho scoperto diverse altre opzioni preziose, vediamo insieme quali.

Colori brillanti

Alcune foto risultano pienamente valorizzate da una ricchissima interpretazione cromatica che assegna ad alcune piante un aspetto decisamente vivido, quasi tridimensionale (nota bene: la trasposizione su Web delle immagini – anche per non renderle eccessivamente pesanti – mortifica in parte gli effetti d’ora in avanti descritti).

Visioni notturne

L’effetto più sorprendente è quello della ripresa notturna: bisogna mantenere ferma l’inquadratura per diversi secondi, ma il risultato finale è entusiasmante perché rende visibili zone altrimenti non interpretabili dall’occhio umano, a causa via della scarsa illuminazione.

Il ruscello ed i suoi argini apparivano completamente al buio ad occhio nudo, mentre la foto ha reso identificabili piante e particolari come se fosse giorno…

Identificazioni a distanza con lo Zoom 5X

Lo zoom 5X (disponibile con risoluzione 10 Megapixel pari a 3468 x 2736 px) permette di poter dentificare uccelli ed altri animali che sono ad una distanza di qualche metro (fino ad una dozzina di metri circa) com maggiore facilità: magari la fotografia non è ben definita, ma qè sufficiente a riconoscere la specie di uccello ritratto.

Qui il verzellino rimane a distanza ma comunque identificabile grazie allo zoom 5X di Huawei P20 Pro
Il magnifico codirosso spazzacamino si riconosce bene a distanza grazie allo zoom anche grazie ai suoi particolari abbinamenti cromatici (ruggine, ardesia, nero…)

Fotografie quasi macro grazie ai 40 Megapixel

La risoluzione a 40 Megapixel pari a 7296 x 5472 pixel (in questa configurazione è disabilitato lo zoom) permette di scattare foto a soggetti vicini con una qualità decisamente alta, offrendo la possibilità di indagare o valorizzare dettagli “quasi al microscopio” di farfalle o fiori.

Altri vantaggi di Huawei P20 Pro (in ordine sparso)

Sicuramente rappresenta un salto di qualità il sistema di intelligenza artificiale (AI) che gestisce le configurazioni ottimali per la foto in automatico, la possibilità di usare lo scatto (otturazione) a rapida ripetizione aiuta nel provare ad intercettare soggetti in movimento,  il microfono di ottima qualità permette di acquisire versi di animali con buona resa acustica, l’opzione di ridurre il tempo di scatto a 1/4000 permette di effettuare foto performanti quando ci troviamo su un mezzo in rapido movimento (treno od automobile) oppure se stiamo cercando di effettuare un fermo immagine di una rondine o di un pipistrello dal volo rapido.

Il nostro test promuove a pieni voti il Huawei P20 Pro, attualmente uno dei migliori smartphone per il bio-watching e per chi è appassionato di urban nature.

 

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