Quando si discute del futuro del lavoro, l’opinione pubblica si divide fra chi teme una visione distopica (un mondo con milioni di disoccupati) e chi ripone ottimismo nelle nuove opportunità offerte dal Mobile e dal Cloud per trasformare la società. Per illustrare l’impatto dell’Intelligenza Artificiale (AI) nel mondo del lavoro, il World Economic Forum (WEF) ha pubblicato un report intitolato The Future of Jobs 2018, condotto sui 575 milioni di membri di LinkedIn, una platea abbastanza vasta per capire i cambiamenti in atto.
La Quarta Rivoluzione Industriale, la cosiddetta Industria 4.0, sta trasformando i contorni del lavoro. Le tecnologie emergenti, che spingono per l’evoluzione del mercato del lavoro, sono l’Artificial Intelligence (AI) e l’automazione.
I lavori tecnologici in crescita nella maggior parte delle industrie e più richiesti in tutte le regioni sono: ingegneri software, analisti dei dati, dotati di competenze digitali nel cloud computing, sviluppo di applicazioni mobili, software testing e intelligenza artificiale (AI). Nella Top 10 delle mansioni in declino ricadono invece i lavori con attività ripetitive: assistenti amministrativi, rappresentanti del servizio clienti, contabili, tecnici elettrici/meccanici eccetera.
L’impatto dell’AI non è dunque teorico, ma riguarda già il presente. Ecco le tendenze in atto, già oggi visibili nel mercato del lavoro.
1) Le competenze nell’AI sono gli skill a più rapida crescita su LinkedIn: in aumento del 190% fra il 2015 e il 2017. Le “AI skills” sono le competenze necessarie per creare tecnologie di artificial intelligence: includono expertise in aree come le reti neurali, deep learning e machine learning, ma anche esperti di “tools” come Weka e Scikit-Learn.
2) Mentre le competenze AI crescono in ogni settore industriale, i dati dimostrano che le industrie con lavoratori dotati di AI skills rappresentano le industrie in più rapida evoluzione. Le AI skills sono game changer e trainano l’innovazione nell’industria, sempre più propensa ad investire nell’AI.
3) Le competenze in AI sono globali e i Paesi a maggior penetrazione di AI skill sono gli USA, Cina, India, Israele e Germania.
Dal 2025, il lavoro svolto dalle macchine, dal punto di vista quantitativo, passerà dal 29% ad oltre il 50%, ma la domanda professionisti non calerà, invece aumenterà. Il rapporto del WEF esprime dunque un cauto ottimismo sul futuro del lavoro, ma è cruciale preparare la forza lavoro ai cambiamenti in divenire, secondo un approccio data-driven. Il mondo dell’education deve mettere a punto programmi di insegnamento adeguati per le nuove generazioni, sindacati e stakeholder devono procedere con il re-skilling della forza lavoro: farsi cogliere impreparati dall’impatto dell’AI significa rimanere tagliati fuori dal futuro, attaccati allo specchietto retrovisore. E non c’è tempo da perdere, l’AI è qui per restare. E crescere.
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