Per pochi eletti, è uscita anche in Italia la versione in Realtà Aumentata (AR) di Google Maps ovvero la possibilità di utilizzare, camminando la visione di ciò che ci circonda con la mappa e le indicazioni stradali della nostra ambita destinazione.
Abbiamo potuto testarla come Google Local Guide di livello (almeno 5) e di seguito screenshot ed impressioni sull’esperienza vissuta con questa versione alpha.
Corredo tecnologico
Meglio se lo smartphone è di ultima generazione con RAM a disposizione e processore performante: in ogni caso è necessario aggiornare l’app di Google ArCore, abiilitare numerosi permessi per accedere ai media e comunque si sono riscontrati piccoli problemi di utilizzo in contemporanea con altre applicazioni impegnative (come ad esempio Registra Schermo).
Avvio e modalità Portrait
Appena richiesta una località tramite Google Maps – o magari passando attraverso l’assistene vocale OK Google– appare un’icona AR che attiva la versione immersiva di realtà aumentata (Augmented Reality o AR) che si può utilizzare solo in modalità portrait in quanto, ribadiamo, è attualmente pensata per assistere chi si muove con propri piedi (camminando) e quindi, anche per una ragione di visuale di ciò che si incontra in prospettiva di cammino risulta più efficace in modalità verticale.
Informazioni aumentate e Pattern Recognition
L’applicazione è stata in grado di riconsocere-prevedere l’incrocio con i passaggi pedonali ed è evidente il tentativo di riconoscere gli elementi che si incontra per strada anche dalla rappresentazione di puntini bianchi che vanno evidentemente a delineare (e riconoscere) il profilo degli elementi che si incontrano camminando attraverso meccanismi di pattern recognition.
Assistenza fino a destinazione
Le vie percorse vengono messe chiaramente in risalto e la destinazione è evidenziata dalla familiare icona rossa di geoposizionamento così come dalle indicazioni vocali che ci accompagnano dall’inizio alla fine del percorso.
Informazioni finali e Feedback
Infine ci vengono proposte informazioni aggiuntive sulla destinazione raggiunta ed anche feedback sull’esperienza mutlimediale aumentata vissuta.
Che dire?
Divertente ed anche utile come esperienza dato che possiamo renderci conto più facilmente, camminando, dove ci troviamo esattamente rispetto anche alle vie e sentieri previsti sulla mappa: posso così, ad esempio, rendermi conto che sto attraversando un parco o costeggiando un torrente e dirigendomi in maniera corretta verso la mia destinazione finale anche se sto percorrendo vie alternative a quelle riportate sulla mappa. Soprattutto è impressionante immaginare cosa può fare questa applicazione in futuro magari fornendoci assistenza e spiegazioni utili su ciò che incontreremo con informazioni sempre più esaustive ed aggiornate – per esempio – sui monumenti o servizi di pubblica utilità che incontro (mi consiglierà di riprendere fiato e bere approssimandosi ad una fontana pubblica, chissà). Contemporaneamente perdiamo ulteriore privacy e regaliamo contenuti digitali a Sua Maestà Google e nello specifico la visuale dei nostri stessi percorsi personali incrociando e riprendendo volti (di minori magari e magari in atteggiamenti sconvenienti) oppure targhe di automobili (e magari che stanno commettendo qualche effrazione) e via dicendo. Un rapporto di vantaggi/svantaggi che ogni lettore finale può decidere autonomamente di mettere sulla sua bilancia personale, facendola pendere dall’una o dall’altra parte.