Ritorna anche quest’anno STEM in the City, giunta alla terza edizione, un mese di eventi ed iniziative del Comune di Milano insieme all’ONU. Una maratona di workshop, formazione, hackaton, competenze digitali (e inglese!), sensibilizzazione per avvicinare le ragazze alle discipline STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics) – a cui si aggiunge l’arte in omaggio ai 500 anni dalla morte di Leonardo, sintesi ideale fra human e tech, fra arte e scienza -, per superare il divario di genere (Gender Gap), uno dei problemi che affligge la società italiana, e per abbattere gli stereotipi di genere che purtroppo ancora oggi tengono le studentesse lontane dalle materie tecnico-scientifiche. E si stima che se l’Italia centrasse l’obiettivo europeo del 60% di occupazione femminile, l’Italia aumenterebbe il PIL del 7%.
Per una volta, l’Italia non è fanalino di coda, ma si piazza terza in Europa col 37% (sul podio la prima è UK, seguita dalla Polonia), ma si può e deve fare di più, per colmare il divario di genere (in cui invece il Paese è messo male) e per migliorare i dati dell’occupazione femminile, in un Paese dove scarseggiano gli asili nido (disincentivando le donne a conciliare lavoro e famiglia, ma spingendo le nèo-madri ad abbandonare il lavoro) e dove alligna il Pay Gap (il divario di retribuzione a vantaggio dei colleghi maschi). Inoltre il dato è sovrastimato, perché comprende due facoltà che in realtà non fanno propriamente parte della categoria STEM.
Secondo il rapporto Almalaurea, i laureati STEM mostrano migliori performance occupazionali (94,8% per il gruppo economico-statistico, il 94,6% per il gruppo dei laureati in ingegneria).
STEM in the City, fortemente voluta dall’Assessore milanese alla Trasformazione Digitale, Roberta Cocco (ex top manager Microsoft), coinvolge 12 mila studenti: in Lombardia su 100 studentesse soltanto 16 (contro la media nazionale del 17,7%, il valore più alto dell’ultimo decennio, ma in linea con la media europea) optano per una laurea scientifico-tecnologica. Ancora troppo poche, soprattutto a Milano, una città in ascesa, in cui “si combinano arte, scienza e innovazione” come ha twittato il Sindaco Beppe Sala.
Il Presidente di Assolombarda, Carlo Bonomi, ha consegnato il premio “#STEAMiamoci – Maria Gatena Agnesi” a una studentessa del corso di laurea in informatica, Giulia.
La madrina della manifestazione, Roberta Cocco, ha spiegato che il 40% delle studentesse universitarie italiane ha scelto un percorso di formazione scientifico, dunque i progressi si iniziano a vedere, anche se bisogna insistere e sostenere le sfide del cambiamento, perché si tratta di un “percorso di civiltà” come ha sottolineato Valore D.
I dati di accesso delle ragazze alle facoltà STEM sono in crescita, segno che vincere gli sterotipi si può. Il cambiamento è partito, tocca a tutti noi sostenerlo, perché “geniali si diventa“.