La chiamano già Nadellaissance, dal cognome del Ceo Satya Nadella, la Renaissance ovvero il rinascimento di Microsoft. Nadella, l’esperto di cloud computing (e anche di open source), chiusa l’era Steve Ballmer, ha rifondato l’azienda co-fondata da Bill Gates, rendendo Microsoft l’azienda più valutata a Wall Street.
IBM vuole fare sul serio sulla nuvola. E con l’acquisizione di Red Hat per 34 miliardi di dollari, che rientra nel piano di modernizzazione lanciato dal Ceo Ginni Rometty negli ultimi sei anni, Big Blue sfida Amazon, Google e Microsoft nelle infrastrutture cloud, uno dei mercati più promettenti e ad elevata crescita.
Come già anticipato alla vigilia dell’apertura di Smau Milano 2018, è stato rilasciato Assintel Report 2019, che fotografa il mercato ICT a quota 30 miliardi di euro, in crescita dello 0,7% quest’anno, e in rialzo dell’1,6%, secondo le stime per il 2019. A doppia cifra crescono gli acceleratori dell’innovazione: cloud computing, IoT, Big data e Analytics, i motori della trasformazione digitale. Dalla survey emerge che il 16% delle imprese prevede di aumentare la propria spesa ICT.
Mentre prodotti, servizi e processi tendono a diventare digitali e intelligenti (Smart), la trasformazione digitale rappresenta una grande opportunità per le aziende, volte a migliorare la competitività. La Digital Transformation è un mercato da 1,2 trilioni di dollari, stando alle stime 2018, ma solo l’1% delle aziende riesce a diventare una Digital Enterprise, passando dalla fase della sperimentazione a quella della trasformazione, secondo Bain & Company. L’impresa, una volta completata la trasformazione digitale, richiede la trasformazione della struttura organizzativa, secondo un pensiero trasformativo e un approccio olistico.
Quando la Bce ha pubblicato la «Guida per la verifica delle richieste di licenza bancaria provenienti da società del mondo fintech», ha dato la sveglia al settore, che ha scoperto di non godere di corsie preferenziali, bensì di un supplemento regolatorio (leggi: verranno chiesti maggiori capitali rispetto agli istituti tradizionali per tutelare i correntisti). I protagonisti del Fintech sono non solo giovani startup, ma anche società tradizionali che stanno implementando il nuovo modello di business, unite da un fil rouge: offrire servizi bancari in versione digitale, robotizzata (i robo-advisor, ma l’approccio non sempre è automatizzato) e in generale innovativa, innovando lo scenario dell’industria finanziaria. Qui non c’è la contrapposizione fra outsider e colossi della tradizione (come avvenuto nella musica o nell’editoria), ma c’è un mondo che cambia e un’industria che cerca di non perdere il passo. L’obiettivo del Fintech è offrire servizi migliori, al passo coi tempi, ma soprattutto efficienza, trasparenza e semplicità, laddove si annidavano inefficienze, opacità e ridondanze.
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