L’Italia arranca in tema di istruzione e ciò frena enormente la crescita del Paese. Il ritardo italiano è stato fotografato dall’ultimo rapporto OECD (l’organizzazione nota in Italia come OCSE), intitolato “Education at a glance”, ma in questi giorni èBoston Consulting Group (BCG) a lanciare l’allarme.
Il report annuale dell’OCSE inchioda l’Italia a uno storico divario: solo il 18,7% degli italiani è laureato, contro il 33% degli altri Paesi, l’Italia è fanalino di coda in Europa. Con 27 giovani nella fascia d’età di 25/34 anni su cento in possesso di laurea (erano 19 su 100 nel 2007, dieci anni prima), contro una media OCSE del 44%, l’Italia è penultima, superata in questa poco invidiabile classifica soltanto dal Messico, anche perché lavora la percentuale di laureati tra le più basse al mondo, quota che langue all’81%. Significa che in Italia la laurea offre meno lavoro di un’istruzione tecnica. La discriminante è l’avere almeno un genitore laureato: l’accesso all’Università sembra un fatto ereditario, l’opposto dell’ascensore sociale. Anche la media Ocse di chi studia e si aggiorna anche in età adulta è il doppio di quella italiana (al 25%).
A New York Microsoft presenta Windows 10 S:, finora noto con il nome in codice di Windows 10 Cloud: i dispositivi partono a 189 dollari, con un anno gratuito di Minecraft Education Edition ed Office 365 for education e Microsoft Teams, l’area di lavoro di Office 365 basata su chat “che integra tutte le persone, i contenuti e gli strumenti necessari” per rendere i propri team più aggiornati sui lavori condivisi. Partner di Windows 10 S sono: Acer, Asus, Samsung e Toshiba. La S sta per sportivo, ad alte performance.
Microsoft Teams per le classi di scuola supporta sondaggi ed altre applicazioni, ma soprattutto permette agli insegnanti di vedere tutti gli studenti della classrooms e fare l’appello. Consente al docente di parlare a 2 studenti e ai loro compagni. L’azienda guidata dal Ceo Satya Nadella ha offerto una demo di editing collaborativo nei documenti Word condivisi.
In ambito hardware, Microsoft ha svelato Surface Laptop, un notebook da 999 dollari, 1,25 Kg, equipaggiato con Windows 10 S. Dotato di CPU Intel Core i5 di settima generazione, porta USB 3.0 Type-A, è in preordine dal 2 di maggio e in commercio dal 15 di giugno.
Qual è l’azienda tecnologica più popolare a scuola? Google, grazie ai poco costosi e performanti (oltreché basati sul cloud) Chromebook. Microsoft è alla rincorsa del settore Education, dove lancia l’iniziativa #MicrosoftEDU: i Surface dovranno sfidare anche Apple iPad, oltre ai più economici Chromebook. Nelle scuole USA, più di metà dei device comprati l’anno scorso erano Chromebook, secondo Futuresource Consulting, in crescita di un terzo rispetto al 2014: Gmail è il servizio con più accessi (forte di 900 milioni di login).
Nell’ultima trimestrale, i Surface perdono terreno (sono in calo del 26%), ma il cloud cresce del 50% a quota 15.2 miliardi di dollari, mentre la suite per la produttività Office 365 conta 100 milioni di utenti attivi. Ma se Surface piange, messo sotto pressione dalla concorrenza dei partner (Dell Technologies, Lenovo e Hp), finalmente Windows ride: i ricavi da licenze mettono a segno un incremento del 5%, spintti anche dalla ripresina (+0,6%) del mercato Pc.
In ambito consumer, Windows – la tradizionale gallina dalle uova d’oro dell’azienda di Redmond – scende dell’1%, ma salgono del 10% i ricavi più fruttuosi di Windows per business ed educational. Motivo per cui, Microsoft decide di insistere in questo campo. Con grande anticipo, Microsoft scommette su Windows 10 Cloud per il Back to school. Intanto prepara gli STEM summer camp.
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