Caso Weinstein: siamo alla vigilia del risiko della produzione/ distribuzione dei contenuti digitali?

Dimenticate, per un attimo, le vittime, le molestie, il sessismo, il patriarcato, il Mossad. Dimenticate tutta la sovrastruttura. E andiamo al sodo: il business, il motore del mondo. Il secondo grande effetto reale del caso Weinstein è il passaggio di Quentin Tarantino, il genio del cinema, a Sony. Il colosso nipponico Sony Pictures, emblema della Old economy anni ’80, si è assicurato i diritti globali di distribuzione del nono film di Tarantino, ancora senza titolo.

Inizia il risiko dei contenuti digitali?
Inizia il risiko dei contenuti digitali?

Il primo effetto è stato il massacro di Kevin Spacey, stella di Netflix, e la conseguente cancellazione di House of Cards.  Continue reading “Caso Weinstein: siamo alla vigilia del risiko della produzione/ distribuzione dei contenuti digitali?”

La caduta degli Dei del soft power americano? Un ciclopico cambio di potere nell’era Trump. Dagli esiti molto incerti

Prendo spunto dall’ottimo articolo di Massimo Gaggi sul Corriere della Sera, intitolato “Hollywood e Silicon Valley. Le crepe nel sogno americano“. Due casi hanno scosso la California, un tempo fabbrica dei sogni e dell’ottimismo a stelle strisce: il caso Weinstein nella mecca del cinema (la storia di un potentissimo produttore cinematografico, caduto nella polvere, accusato di pesanti molestie sessuali e perfino stupri ai danni di stelle del cinema che – per anni – hanno taciuto i soprusi di cui sono state vittime); il Gender Gap, che spazia dalle differenze salariali (a svantaggio delle donne, piaga che assilla non solo la Silicon Valley ma la stessa Hollywood) al caso dell’ingegnere di Google autore di un manifesto anti diversità, licenziato dal motore di ricerca per aver affermato in una mailing list interna che il divario nella tecnologia tra uomo e donna dipende da presunte «differenze biologiche» (ma difeso dal presidente Donald Trump, assurto a emblema del machismo americano, che invece se la prende contro l’approccio politically correct dei radikal chic). Gaggi, inoltre, punta il dito anche contro le gravissime interferenze russe nella campa elettorale che ha portato proprio Trump alla più alta carica delle istituzioni USA: la macchina della propaganda ha sfruttato l’advertising in vendita su Facebook e Google per diffondere fake news, bufale e fango per impedire a Hillary Clinton di vincere alle Presidenziali USA.

Trump nella campagna pubblicitaria di Twitter in Giappone
Trump nella campagna pubblicitaria di Twitter in Giappone

Stiamo assistendo alla caduta degli Dei del soft power americanoContinue reading “La caduta degli Dei del soft power americano? Un ciclopico cambio di potere nell’era Trump. Dagli esiti molto incerti”