ScenariDigitali.info intervista gli analisti di IDC Italia, una delle principali società d’analisi e consulenza in ambito ICT e innovazione, per fare il punto sui temi cruciali dell’Italia di oggi: Industria e Impresa 4.0, startup, competenze digitali, e-commerce di terza generazione, Intelligenza Artificiale (AI), Big Data eccetera. Hanno risposto alle nostre domande, nei rispettivi ambiti di competenza, i seguenti analisti: Lorenzo Veronesi, Research Manager, IDC Manufacturing Insights EMEA; Giancarlo Vercellino (Research & Consulting Manager, IDC Italia); Giulio Raffaele, Senior Research Analyst, IDC Retail Insights EMEA.
ScenariDigitali.info intervista LAYLA PAVONE, Consigliere e Chief Innovation Marketing and Communication Officer di Digital Magics, il noto business incubator di startup innovative e scaleup digitali, per fare il punto sui temi più scottanti dell’Italia digitale 2018: Industria e Impresa 4.0, competenze digitali, startup e innovazione, e-commerce e Pmi alle prese con la trasformazione digitale. Temi di cui Layla Pavone si occupa, con grande professionalità e “veduta lunga”, da oltre tre decenni, fin dai primi passi mossi nella Rete ai tempi delle BBS e dell’avventura di Video Online, intrapresa, da autentica visionaria e con serio pragmatismo, subito dopo la laurea in Scienze Politiche e un master in Comunicazione d’impresa e nuove tecnologie. Pioniera di Internet e soprattutto della pubblicità digitale, insignita del Premio Eccellenza di Manageritalia nel 2007, in questa intervista Layla Pavone delinea gli scenari digitali nell’Italia di oggi, in un Paese che deve imparare a crescere grazie all’innovazione, alle competenze digitali e alle sfide del futuro. Un futuro che è già qui, corre veloce e non deve coglierci impreparati, a partire dagli investimenti in Impresa 4.0, banda ultra larga e nell’ecosistema delle startup. Ma dobbiamo anche essere consapevoli delle nostre potenzialità: in fondo, “se il Made in Italy fosse un brand, sarebbe il terzo più conosciuto al mondo“. Ecco l’intervista a Layla Pavone.
Apre il World Economic Forum (WEF 2018) di Davos, giunto alla 48esima edizione, dove ci si interroga come verrà accolto il presidente Trump, forte della riforma fiscale che sta arricchendo le grandi aziende dell’hi-tech (Apple pagherà solo una una tantum di 38 miliardi per rimpatriare oltre 250 miliardi di dollari, ma potrebbe creare 20 mila posti di lavoro, investendo 30 miliardi di dollari in un quinquennio). Intanto, ha annunciato i dazi sulle lavatrici e sui pannelli solari, sollevando le proteste delle sud-coreane Lg e Samsung e dei cinesi.
Secondo il WEF, 1.4 milioni di posti di lavoro negli USA saranno vulnerabili alla disruption tecnologica e ad altri fattori dal 2026. Il 57% riguarderà le donne, ma un re-skilling adeguato, grazie all’offerta di nuove competenze, può contribuire a dare lavoro al 95% dei lavoratori coinvolti. Senza reskilling, invece, solo il 2% potrebbe trovare lavoro e il 16% rimarrebbe disoccupato. Il report è frutto della collaborazione con Boston Consulting Group (Bcg).
Industria 4.0 ha segnato il ritorno della politica industriale in Italia. Grazie a questo piano, combinato con quello per il Made in Italy e con la strategia energetica nazionale, gli imprenditori hanno incrementato gli investimenti del 10%, l’export ha doppiato quello francese.
Produrre bene, unendo il bello alla qualità, non basta più: bisogna che la manifattura italiana impari a creare con efficienza, coniugando la passione di chi produce con le radici culturali e con il sistema di cui è espressione. L’Industria 4.0 è quell’insieme di tecnologie formato dagli strumenti digitali che innescano la trasformazione digitale (ormai trasversale), dalle stampanti 3D (vendite in crescita a livello globale del 32% secondo Context), robotica e intelligenza artificiale (AI) per prendere decisioni efficaci in un mondo complesso, Internet of Things (IoT, che nel 2016 valeva 2,8 miliardi di euro, in crescita del 40%).
Industry 4.0 tricolore corre a doppia cifra. Gli ordini di macchinari sono in aumento del 22%, anche se l’export cresce solo dello 0,3%. Ma la tempistica del piano nazionale di Industria 4.0 sta funzionando: si svecchiano macchinari, con 13 anni d’età media sui bulloni, con tecnologie che abilitano la digital transformation, fortemente voluta dal ministro Carlo Calenda. Ora si aspetta il bando per i Competence Center, per selezionare gli atenei destinati a far da ponte fra università ed imprese, per promuovere il trasferimento di tecnologie in grado di incrementare la competitività del sistema.
Per imprimere maggiore slancio, forse sarebbe necessario rendere strutturale l’iper ammortamento, che finora ha fatto registrare +13,9% nei contratti e +11% in valore nel primo trimestre 2017 (dati Assilea).
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