Per il quarto anno consecutivo, Milano si conferma in testa alla classifica di ICityRate sulle città intelligenti, elaborato da FPA. Sul podio si piazzano anche Bologna e Firenze, al secondo e terzo posto, rispettivamente. Crescita economica, mobilità sostenibile, trasformazione digitale, rapporto fra ricerca e innovazione sono alcuni dei temi in cui il capoluogo lombardo svetta nell’edizione 2017 del rapporto annuale sulle Smart city, realizzato dal gruppo Digital360, per scattare un’instantanea delle città italiane che aspirano a diventare intelligenti.
La blockchain è la tecnologia di scambio dati importanti per transazioni sicure ed affidabili senza un certificatore centrale. In poche parole, è il meccanismo alla base della moneta virtuale Bitcoin. Ma la Blockchain potrebbe rappresentare anche il futuro delle Smart Cities e del voto elettronico (e-voting).
A trasformare le nostre città sono alcune tendenze in atto: le self-driving cars, la sharing economy, il cloud computing, ma anche le tecnologie di blockchain. Uber (il noleggio delle auto) e Airbnb (l’affitto di case) creano nuovo valore ad asset già posseduti dagli utenti (auto o abitazioni), perché bypassano le terze parti e generano una collaboration peer-to-peer.
Blockchain può essere considerata la seconda generazione di internet: la Rete delle informazioni si trasforma in internet del valore.
Blockchain permette a supplier e a consumatori – perfino a competitor – di condividere un libro mastro digitale decentralizzato tramite un network di computer, senza la necessità di una autorità centrale.
L’impatto della blockchain va oltre i servizi finanziari e le transazioni. Il suo reale valore consiste nell’integrità dei dati e nello stabilire interazioni trust-based: la blockchain può accelerare il trasferimento di governance da istituzioni centralizzate a network distribuiti di collaboration peer-to-peer (P2p).
Rischiano la disruption le istituzioni centralizzate che fungono da intermediari: le interazioni peer-to-peer possono offrire gli stessi servizi, in maniera onesta e fedele.
Arcade City, community globale di servizi peer-to-peer, sta progettando di offrire un servizio di ride-sharing su blockchain. Una startup in ambito energetico con sede a Perth, in Australia, sta mettendo a punto una soluzione tecnologica peer-to-peer in grado di permettere ai consumatori di offrire su blockchain l’energia in eccesso, disponibile grazie ai pannelli solari.
Se il sistema avrà una governance trasparente, offrendo sicurezza – velocità – taglio dei costi – scalabilità e regolamenti -, sarà assicurata la longevità della blockchain. La tecnologia è matura: va solo visto se le aspettative manterranno le promesse, una volta calata nella realtà. Intanto c’è chi studia come declinare la blockchain nel voto elettronico (e-voting), in una futuribile democrazia diretta. Il futuro delle Smart Cities (e della democrazia) passa dalla blockchain? Vedremo: il World Economic Forum (Wef) prevede che entro il 2025 le attività che genereranno oltre il 10% del PIL del mondo saranno registrate su tecnologie basate sulla blockchain.
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